Le ricette di mia mamma Graziana sono, a volte, autentici testi da decifrare. Ben lontane dall’essere esplicative, complete, precise, esse hanno il fascino dei testi esoterici. Sono ricette che può capire, interpretare e attuare solo chi le ha scritte.
Ce n’è una che mi fa sorridere, tanto è poco lo scritto rispetto a ciò che non è indicato. E’ appuntata a penna in un Annuario del 1999. Il titolo è “Antipasto Lilli”. Lilli è, anzi era mio zio, marito di Sandra, una delle sorelle di mio padre.
Lilli doveva aver messo a punto una ricetta particolare, che era piaciuta a mia madre, la quale, come d’abitudine e come si fa quasi sempre in queste occasioni, deve aver chiesto a mio ingredienti e preparazione. Ebbene, il testo è un mistero glorioso:
“Antipasto Lilli pentola a pressione
Patate gamberi 1 minuto
seppie 10 minuti sale olio
pepe e rucola”
Questo rebus gastronomico mi interroga da qualche anno e dovrò trovare, prima o poi, il coraggio di chiedere a mia madre quale sia l’esatta procedura per preparare questo “Antipasto Lilli”, anche se potrei andare a tentativi.
Non è pressapochismo, quello di mia mamma, è che, quelle ricette, sono in realtà appunti che lei scriveva, e talvolta scrive ancora adesso, per se stessa. La sua sapienza antica, nata dall’esperienza sul campo, forgiata dalla cucina economica a legna che serviva a sfamare e a riscaldare, cresciuta con l’impegno di madre verso i suoi tre figli, raffinata un poco dai pranzi d’amici e familiari, non aveva bisogno di grammature precise e di descrizioni accurate, perché mia madre aveva ed ha tutto nelle mani, negli occhi, nella memoria.
Le basta leggere una parola, un ingrediente, ed ecco che l’intera ricetta le si svolge magicamente sotto gli occhi, ecco le torna subito in mente tutto: chi le aveva suggerito il piatto, dove lo aveva assaggiato, chi era con lei, cosa stavano facendo… insomma nomi e situazioni le tornano davanti, e insieme la ricetta completa.
Che è un “saper fare” che mette insieme competenze d’ogni tipo: memoria, socialità, adattamento, velocità. Skills e problem solving, diremmo per adoperare anglicismi più o memo alla moda, ma la realtà è proprio questa: dagli appunti di una ricetta possiamo comprendere un mondo familiare.
La ricetta di oggi, a base di yogurt, che ho copiato da quell’annuario si intitola “Dolce allo yogurt“. Provala, poi mi dirai se il risultato è stato soddisfacente o no. Con un’avvertenza: come potrai leggere di seguito, la preparazione… non esiste!
Dolce allo yogurt: gli ingredienti
1 Yogurt
2 misurini di Zucchero
3 misurini di Farina
1 Olio di Semi
3 Uova
1 bustina Vanillina
1/2 bicchiere di Latte
1 busta di Lievito
Scorza di limone
Pizzico di Sale
Dolce allo yogurt: la preparazione
Cuocere a forno caldo 180° per 40 minuti