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Bruschetta al pomodoro: ecco un classico della cucina italiana, un antipasto sfizioso e davvero rappresentativo del Belpaese: il rosso del pomodoro, il bianco del pane, il verde del basilico.
Bruschetta al pomodoro, il nome e la storia
La bruschetta al pomodoro è preparazione semplice, con ingredienti solari ed estivi, buoni, freschi e saporiti. E’ al tempo stesso nobile e popolare, al di là di ogni moda culinaria, ottima per aprire una grigliata fra amici e al tempo stesso una cena importante.
Il nome richiama il pane “abbruscato”, cioè abbrustolito e indica, appunto, la preparazione delle fette di pane. C’è anche chi, per la somiglianza nella forma e la ruvidezza alla “brusca”, la spazzola utilizzata per pulire il pelo di cavalli e buoi, collega la bruschetta al lavoro umile e duro delle campagne, dove la bruschetta poteva essere un sostentamento alimentare pressoché a costo zero.
Le origini, infatti, com’è facile immaginare, sono povere, probabilmente origini contadine, e anche lontane: è un piatto noto fin dal XV secolo.
All’inizio è probabile che ci fosse solo olio e aglio strofinato sulla fetta del pane (non dimentichiamo che il pomodoro arriva in Europa solo con la scoperta dell’America e inizia a essere consumato come cibo intorno al 1600); in seguito, sulla base di pane, olio e aglio, si aggiunsero diversi ingredienti: pomodoro, mozzarella, olive, salsiccia ecc.
A rivendicare le origini della bruschetta al pomodoro sono diverse regioni italiane, prima fra tutte le Campania, dove è chiamata ‘o pane arruscato‘ e il procedimento è quello della bruschetta classica, ma anche la Toscana dove si prepara la “fett’unta”, o “panunto” pane unto col grasso della carne e condito con aglio, olio, sale e pepe.
In realtà, anche in altre regioni italiane è presente la bruschetta al pomodoro. In Piemonte, ad esempio, si mangia la “soma d’aj”, con due fette di pane condite con aglio, olio e sale e farcite nel mezzo con pomodoro fresco. In Puglia troviamo la bruschetta al pomodoro tagliato a cubetti e condita con l’ottimo olio locale, mentre in Calabria c’è la “fedda ruscia” condita con pomodori, origano, olio, sale e pepe e in Sicilia, oltre al pomodoro, si mettono le sarde e il finocchietto selvatico.
Bruschetta al pomodoro, gli ingredienti
Pane casareccio o pane toscano o pugliese a fette
Pomodori maturi
Basilico fresco
Origano (facoltativo ma consigliato!)
Aglio
Olio extravergine di oliva
Sale
Pepe nero
Bruschetta al pomodoro, la preparazione
La prima operazione che faccio è preparare i pomodori (quelli in foto erano coltivati nell’orto da mio padre, buoni, succosi, saporiti) in una ciotola bella grande. Li lavo, poi li taglio a pezzetti, non troppo grossi, togliendo i semi.
Verso la dadolata di pomodori nella ciotola e li condisco con sale, pepe, foglie di basilico spezzettate con le mani e un generoso pizzico di origano. Verso un filo di olio extravergine di oliva, mescolo delicatamente, copro con un foglio di carta alluminio e lascio riposare.
Taglio il pane a fette piuttosto spesse e le metto ad abbrustolire nella graticola oppure nel forno.
Quando è abbrustolito da entrambe le parti (non troppo, mi raccomando: non deve essere bruciacchiato!), strofino l’aglio su ogni fetta, verso un filo d’olio sul pane e poi condisco con la dadolata e servo immediatamente in tavola.
Bruschetta al pomodoro, l’abbinamento cibo vino
Con la bruschetta penso che qualunque vino si sposi bene, soprattutto per l’atmosfera che si crea, da merenda fra amici, da spuntino rustico in campagna, dove l’importante è che il vino sia buono e la compagnia quella giusta.
Il vino raccomandato è, comunque, un rosso. Quello provato dal sottoscritto è “Sofia”, un Sangiovese Superiore di un’azienda agricola ravennate, La Casetta. Davvero niente male e bottiglia sotto i dieci euro.