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Coccoli e formaggi, una storia e una ricetta del periodo di Quaresima. In casa mia si rispettava il precetto cattolico del venerdì di Quaresima, che tradizionalmente è un giorno in cui si mangia “di magro”, cioè astenendosi dal consumo di carne ma anche limitandosi a tavola.
Per questo esistevano alcuni piatti che ricorrevano nei venerdì di quaresima e nel mercoledì delle Ceneri, che ne segna l’inizio: gnocchi di patate o di ricotta e spinaci, minestra di fagioli (nella ricetta della mia nonna materna) e soprattutto i coccoli.
Sono figlia di madre veneta e babbo fiorentino, quindi si può capire come nella cucina di casa nostra confluissero piatti di origina diversa: i coccoli fanno parte della componente fiorentina. In sé è un piatto semplicissimo, che ricorre in diverse varianti anche in altre regioni: si tratta di semplice pasta da pane fritta, da accompagnare con salumi e formaggi.
A Firenze sono serviti come antipasto, insieme a prosciutto crudo e stracchino; la nostra variante quaresimale, ovviamente, eliminava il prosciutto, ma prevedeva, oltre lo stracchino una svariata serie di formaggi, come parmigiano e gorgonzola, il mio preferito in assoluto.
La pasta da pane veniva tirata piuttosto alta e poi tagliata in quadrati che una volta fritti risultavano vuoti dentro e potevano così essere riempiti col formaggio preferito. Onestamente ho sempre pensato che questa dei coccoli in quaresima fosse un’interpretazione un po’ ampia del concetto di “magro”: è evidente che tra pasta fritta e formaggi, di magro c’è ben poco!
Tuttavia ho cercato di continuare questa tradizione e tuttora i coccoli sono il piatto preferito di mio figlio minore, che si diverte anche a partecipare alla preparazione. Consumati con moderazione…
I miei coccoli: gli ingredienti
300 gr. di Farina 00
1 cubetto (25 gr.) di Lievito di birra
1 cucchiaio di Olio extravergine di oliva
Acqua tiepida q.b.
Un pizzico di Sale
Olio per friggere
I miei coccoli: la preparazione
In una tazza sciolgo il lievito con un po’ di acqua tiepida; in una ciotola mescolo farina, olio e un pizzico di sale, poi aggiungo il lievito sciolto e continuo ad impastare con acqua fino ad ottenere un composto un po’ gommoso. Lascio lievitare in luogo tiepido finché non raddoppia di volume. Stendo poi la pasta sulla spianatoia con il mattarello,aiutandomi con un po’ di farina, più o meno nello spessore di mezzo centimetro; ne ricavo delle strisce e poi dei quadrati che friggo in abbondante olio e poi salo generosamente dopo averli scolati su carta assorbente. La versione originale non prevede che la pasta venga tirata, semplicemente se ne prelevano dei piccoli pezzetti che vengono fritti, ma in questo modo i coccoli non saranno vuoti all’interno.
I miei coccoli: guarda e assaggia!
I miei coccoli: abbinare il vino
Quanto al vino da abbinare, io trovo “obbligatorie” le bollicine!